sabato 26 settembre 2015

DUBBIA JAZZ

Io non ho un carattere facile. Me lo dicono tutti e soprattutto tutte.Ho cercato di addolcirlo , arrotondarlo, modificarlo ma niente, non c’è stato verso anzi....Quindi mi perdonerete se in questo mio primo post di questa rubrica daro’ la netta sensazione di essere un po’ intollerante o , peggio, isterico ma ormai ho deciso di trascinarvi con me nel baratro della critica....
Era da un po’ di tempo che volevo condividere con voi alcune considerazioni riguardo l’ultima edizione di Umbria jazz . Perchè? Beh innanzitutto perche’ adoro il jazz . Poi perchè non so spiegarmi come, ad oggi,circa fine settembre ,sulle due piu’ importanti riviste italiane di settore non abbia letto nulla al riguardo . C’è qualcosa che non quadra.....

E’ stata sicuramente una edizione record .
35.000 paganti,450.000 presenze in citta’,un milione e mezzo di “cassetto” e 100.000 euro raccolti con il merchadising http://www.giornaledellumbria.it/article/article230335.html Wow!! Pero’......
Pero’ a chi piace il jazz e soprattutto a chi segue la sua evoluzione, perche’ il jazz non ci crederete ma si evolve in continuazione , non sono tornati i conti. Mi spiego. La bellezza di questa musica e’ sempre stata la continua commistione ed elaborazione di generi, tendenze e culture piu’ disparate e cio’ ha permesso che in questi primi cento anni siano nati artisti indimenticabili che hanno fatto la storia del jazz e della musica  in generale. Il jazz ha progressivamente abolito barriere , tabu’ e consuetudini in un crescendo che per la sua velocita’ ha dello  sbalorditivo ma allo stesso tempo questo vaso di pandora ha anche generato,come dire, un  codice in base al quale ognuno di noi,con un minimo di esperienza di ascolto( circa 10-15 anni...) riesce a identificarlo e comprenderlo.
In base a questo codice nascosto ognuno di noi capisce che il jazz non e’ solo quello dei grandi del passato come Armstrong, Ellington, Parker, Monk ecc. ma anche quello di   Treadhgill o Braxton o Bad Plus che sono anni luce lontani come stile ,contenuti e cultura dai primi. C’é un mondo tra Bix biederbeke ed il Davis anni 80 oppure tra jerry Roll Morton e Cecil Taylor . Tra Max Roach e Jerry Hemingway  come tra Paul Desmond e Mark Turner. Ora io aborro le barriere musicali perche’ appartengo a coloro i quali pensano ancora che  “ Tomorrow never Knows “ dei Beatles  ha la stessa valenza artistica di “Round Midnight “ e sono stato il primo ad adorare la svolta elettrica di Dylan nel 65 e di Davis negli anni 80(la seconda ,quella del grande ritorno) ma qualcuno mi spieghi cosa centra Charles Loyd con Maria Faust( artista notevole peraltro) in un sedicente festival jazz. Ma Brad Meldhau sapeva che alcuni suoi fans anziche’ ascoltare lui erano rimasti al ristorante ad assaporare umbricelli al ragu’ al suono del....Cialtrontrio?
Il capolavoro e’ stato il concerto di Lady Gaga con la cariatide 
....
Qui ho capito che Gil Evans avrebbe fatto le valigia tra il primo ed il secondo set pensando di essere alla sagra del cioccolato e non al piu’ importante festival jazz italiano.  E secondo me le avrebbe fatte anche Mingus dopo aver saputo che nello stesso cartellone erano presenti anche i Subsonica....o i Snorky Puppy...o  Alissia e the Fanketeers....o The Brand new Heavies...o i Barber Mouse o ,peggio, Renzo Arbore....

Poi ho capito.
La regione Umbria,parole della presidente Martini, visto il successo economico( quello artistico non importa...) di questa edizione ha tutta l’intenzione di istituzionalizzare al meglio il festival facendo convergere sempre piu’l’ente  organizzato nella gia’ presente Fondazione di Partecipazione di cui fanno parte Regione umbria, Comune di Perugia,Comune di Orvieto,e Cassa di Riparmio di Perugia. Una forma atipica tra pubblico e privato che permettera’verosimilmente alla Fondazione di controllare meglio la gallina dalle uova d’oro....
Questo significa che pur di far cassa si inviteranno artisti o sedicenti tali di qualsiasi provenienza pur di accontentare il maggior numero di appassionati e trasformare cosi il piu’ amato e rappresentativo Festival del jazz europeo in un baraccone mangia soldi.
Ed intanto Nicola Gaeta organizzera’ a Bari la seconda edizione del BAM Festival a Bari ed io penso che l’anno prossimo andro’ li’. Un'altra volta vi spiego il perche’.

God Bless the Child

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